Federico Contino

flauto

Chi è Federico Contino

Laureato con lode in Pianoforte Jazz e Musiche Improvvisate presso il Conservatorio di Musica “A. Vivaldi” di Alessandria, ha conseguito con il massimo dei voti il corso in Diritto e Legislazione dello Spettacolo presso il medesimo Conservatorio di Musica. Ha conseguito la Laurea Specialistica in Jazz presso il Conservatorio di Musica “F. Morlacchi” di Perugia. Ha studiato con i Maestri Carlo Alberto Neri, Luigi Bonafede, Ramberto Ciammarughi. Ha partecipato ad importanti concorsi nazionali e internazionali di musica classica come compositore ed esecutore, ottenendo una menzione speciale al Concorso Internazionale di Composizione “G. Metallo” di Bisaccia (AV), il primo premio al “Premio Musicale Alberto Gori” Sarteano (Si), “Guido Monaco World Competition” Arezzo e “Premio Musicale Città di Assisi” (Pg), il secondo premio nel “Concorso Pianistico Internazionale Harmoniae, Roma” e nel “IX Concorso Nazionale Strawinsky” Valenzano (BA) ed altri. Inoltre ha partecipato a “Corso Internazionale di Perfezionamento Musicale in Pianoforte” tenuto dal M° Carlo Alberto Neri a Chiusi della Verna (Ar), seminari e workshop con artisti di fama internazionale come Hank Roberts, Ramberto Ciammarughi, Massimo Moriconi, John Arnold, Patrizio Fariselli, Umberto Fiorentino, Fabio Zeppetella, Fabrizio Sferra, Miroslav Vitous, Bebo Ferra, Danilo Rea, Arrigo Cappelletti, Manu Roche, Biagio Coppa, etc.
Pianista impegnato nell’esecuzione di repertori classici e jazz, con particolare interesse nella ricerca e studio dei parametri della libera improvvisazione, ha svolto attività concertistica per Società, Teatri e Festivals con direttori d’orchestra, attori e musicisti tra cui Carlo Alberto Neri, Hank Roberts, Giancarlo Schiaffini, Stefano Senni, Achille Succi, Danilo Gallo, Enzo Carpentieri, Zlatko Kaucic, Andrea Massaria, Cristiano Calcagnile, Katja Cruz, Howard Curtis, Ferdinando Faraò, Riccardo Di Vinci, Eric Cisbani, Enrico Di Stefano, Adrian F. Myhr, Tore T. Sandbakken, Stefano Profeta, il Fidelio Ensemble con Gabriele Betti, Piero Raffaelli, Massimo Bacci, Lorenzo Massotti, Luca Ricci, Igor Barbaro, i professori dell’Orchestra Sinfonica di Stato della Romania “Balkan”, Jazz Ensemble del Conservatorio di Musica “B. Marcello” di Venezia, etc.
Ha composto “Midnight” per pianoforte e orchestra sinfonica, eseguito in prima mondiale con l’Orchestra Sinfonica di Stato della Romania “Balkan” durante il Festival “Il Solista e l’Orchestra” di Roma, direttore M° Carlo Alberto Neri.
Ha eseguito in prima assoluta la rielaborazione (M° Neri) per pianoforte e quintetto d’archi della Toccata di Aram Katchaturjan con l’Ensemble Fidelio diretto dal M° Carlo Alberto Neri, presso l’Auditoirum Gazzoli di Terni.
Ha tenuto conferenze sui temi di“Ideazione, Pianificazione e Realizzazione di un Evento Musicale” presso l’Università Ca’ Foscari di Venezia ed è stato Direttore Artistico dell’edizione 2013 del Musicafoscari Jazz Fest presso il Teatro S. Marta dell’Università Ca’ Foscari di Venezia. Da anni svolge inoltre intensa attività didattica, considerandola personale elemento fondamentale di crescita artistica e culturale a livelli musicale e umano, con particolare riferimento ai corsi di pianoforte jazz, armonia jazz, musica d’insieme ed improvvisazione.
È professore di Pianoforte Jazz presso la Civica Scuola di Musica “A. Pozzi” di Corsico (MI) e presso la Civica Scuola di Musica “Bill Evans” di Settimo Milanese (MI).

Conosciamo meglio Federico facendogli qualche domanda.

Raccontaci il tuo primo ricordo sulla musica

Avevo 4 anni e mio padre, che era un direttore d’orchestra mi mise al piano cercando di farmi suonare qualcosa e io gli chiesi una cosa del tipo: “Cosa suono?” e lui mi rispose “Immaginati una storia, magari di indiani e cowboy e suona quello che ti viene”. Credo questo sia stato il mio fortunatissimo approccio all’improvvisazione e alla musica. Misi le mani sulla tastiera, principalmente a caso, e suonai quello che immaginavo della storia. Non smetterò mai di ringraziare mio padre per avermi dato un input così importante.

 Il brano che ti ha fatto avvicinare alla musica o al tuo strumento?

Whatever you want degli Status Quo.

Quando hai scelto di fare della musica la tua professione?

Credo di non aver mai avuto dubbi sul fatto che suonare sarebbe stato il mio mestiere “da grande”.

Da piccolo volevo anche fare il progettista di automobili da corsa e riempivo la casa di disegni improbabili, ma intorno a nove/dieci anni seppi che quella sarebbe stata la mia strada.

 Cosa ti piace di più dell’insegnamento?

Insegnare è una delle cose che mi piace fare di più. Credo sia un grande strumento di crescita sia umano che musicale. Ogni ora è una nuova avventura che ti obbliga a metterti in discussione, a migliorare il tuo metodo. Inoltre la componente umana è uno degli aspetti che più mi appaga perché il contesto della lezione è un mezzo di comunicazione diretto tra te e la persona che hai di fronte.

 Cosa consiglieresti a chi vuole approcciarsi alla musica?

Principalmente di divertirsi suonando, di applicarsi per la gioia di crescere attraverso la musica. Non scoraggiarsi mai ma, al contrario vivere ogni ostacolo e ogni fallimento come una delle tante facce del suonare. Consiglio di suonare con gli altri il più possibile e di fare pratica di improvvisazione tutti i giorni.

 I cinque dischi che hanno cambiato la tua vita:

“Barney Kessel plays Carmen” di Barney Kessel.
“Ballads” di Derek Bailey
“80/81” di Pat Metheny
“Cosmo’s Factory” dei Creedence Clearwater Revival
“Alchemy” dei Dire Straits

Federico Contino insegna il lunedì e il mercoledì.
Se vuoi informazioni sulla disponibilità dell'insegnante o se vuoi fissare un appuntamento per una lezione di prova gratuita, compila il form qui sotto e verrai contattato.

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