Simone Lobina

chitarra moderna (Jazz/Pop)

Chi è Simone Lobina

All’età di 10 anni si iscrive alla scuola civica “Antonietta Chironi” studiando chitarra classica sotto la guida dei maestri Antonio Ligios e Marco Meloni. Nel corso di questi anni cresce l’interesse per la musica contemporanea e inizia ad approfondire il linguaggio blues e il jazz.
Trasferitosi a Milano nel 2002 si iscrive alla Scuola Civica di Jazz per 4 anni conseguendo il diploma di specializzazione sotto la guida dei maestri Riccardo Bianchi e il Giovanni Monteforte. Nel corso di questi anni intensifica lo studio con la partecipazione per 3 anni al “Guitar Ensemble” diretto dal maestro Franco Cerri e ha l’opportunità di seguire numerosi seminari e masterclass chitarristici e improvvisativi (Bebo Ferra, Umberto Fiorentino, Tomaso Lama, Mike Stern, Evan Parker, Alex Stornello, Antonio Zambrini, Enrico Pieranunzi, Lionel Loueke).
Dal 2017 è iscritto al Triennio Jazz del Conservatorio Verdi di Milano seguendo lezioni di chitarra con i maestri Luigi Tessarollo e Roberto Cecchetto.
Oltre lo studio ha all’attivo diverse collaborazioni (InSight Trio, Electric! Electric!, Novara Jazz Collective, Satomi Trio, Domus Trio) sia come leader sia come side-man. Ha all’attivo numerosi live all’interno di festival jazz (Piacenza Jazz Festival, Jazz Villa Simonetta, Break in Jazz, Ritmo nelle Città, Life Gate Festival, Nuoro Jazz Festival, Trentino Jazz Festival, Palazzina Azzurra Festival, Ah Um Jazz Festival, European Jazz Festival, JazzIt Festival, Make Music Fest, Novara Jazz Festival, Bergamo Jazz Festival) e in importanti jazz club nazionali.
Alcune sue composizioni per film e jingle pubblicitari sono stati mandati in onda in radio e festival in Italia, Francia, Svizzera, Canada e Giappone. Svolge l’attività di docente di chitarra, musica di insieme, composizione, teoria e solfeggio, in diverse scuole di musica nel milanese e provincia.

Conosciamo meglio Simone facendogli qualche domanda.

Raccontaci il tuo primo ricordo sulla musica.

Da piccolo i miei genitori avevano una musicassetta che ascoltavamo ovunque.
Era un piccolo gioiello di musica… una compilation (come si usava fare all’epoca tra amici duplicando le musicassette) che partiva dagli anni ‘60 fino agli anni ‘80 con musiche dei Beatles, Pink Floyd, Tracy Chapman, Battisti ecc ecc L’abbiamo ascoltata fino a che non si è smagnetizzato il nastro!

Il brano che ti ha fatto avvicinare alla musica o al tuo strumento?

Mi sono innamorato della chitarra dopo un pomeriggio passato da un mio amico in cui mi faceva vedere e ascoltare una chitarra dal vivo. Quando decisi seriamente di suonare la chitarra mi sono iscritto alla scuola civica della mia città ma il vero amore si è concretizzato con l’ascolto del solo su “Another Brick in The Wall” … volevo assolutamente impararlo!

Quando hai scelto di fare della musica la tua professione?

In realtà non è stata una vera e propria scelta ma è capitato quasi per caso… da “grande” mi sarebbe piaciuto fare l’architetto (altra mia passione) ma ho frequentato solo un anno e mezzo il Politecnico a Milano.
Nel mentre che frequentavo architettura ho iniziato a suonare in piccole situazioni con amici e prendere delle serie lezioni di musica. Quando mi è stato proposto di insegnare ho provato a capire che cosa sarebbe successo.
Da quel momento ogni cosa è cambiata… l’amore per la musica è stato troppo forte e ho intrapreso seriamente la professione di musicista conseguendo il diploma alla Civica Jazz e frequentando il Conservatorio a Milano.
Ovviamente l’architettura è rimasta solo una bella passione!

Cosa ti piace di più dell’insegnamento?

Quando studiavo chitarra da piccolo ho sempre detto al mio maestro che da grande mi sarebbe piaciuto insegnare.
Ero affascinato dal suo modo di suonare e tutt’ora ho un bellissimo ricordo delle sue lezioni di chitarra e l’approccio con lo strumento. Un modo di insegnare semplice ma allo stesso tempo pieno di input per non fermarsi al solo piacere di suonare, ma stimolare anche la curiosità di scoprire la musica ascoltando il più possibile gli artisti che hanno segnato e dato un valore alla musica.

Cosa consiglieresti a chi vuole approcciarsi alla musica?

Il consiglio che posso dare a chi vuole imparare uno strumento è non arrendersi alle prime difficoltà.
Nel corso di questi anni di insegnamento ho avuto tantissimi ragazzi con le loro problematiche risolte con il tempo e la pazienza. Cerco sempre di gestire il tempo della lezione con la pratica sullo strumento ma anche con il dialogo e soprattutto l’ascolto e l’analisi dei video presenti in rete.

I cinque dischi che hanno cambiato la tua vita:

Axis: Bold as Love – Jimi Hendrix
Passion and Warfare – Steve Vai
Hots Rats – Frank Zappa
Bright Size Life – Pat Metheny
Sand – Allan Holdsworth

Simone Lobina insegna il giovedì.
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