Canto (Jazz)

Chi è Sara Simionato

Nata a Venezia nel 1996, intraprende lo studio della musica in giovane età avvicinandosi prima al pianoforte e poi al canto.
Negli anni del liceo intraprende lo studio della musica classica per poi dedicarsi alla musica jazz; nel 2019 consegue la laurea triennale in canto jazz con il massimo dei voti e la lode presso il Conservatorio F. Venezze di Rovigo, trascorrendo l’ultimo anno presso la Liszt Academy di Budapest grazie al progetto Erasmus Plus.
Fin da subito si interessa all’esplorazione di vari generi musicali partecipando a seminari di canto, songwriting e improvvisazione come Arcevia Jazz Feast 2016 e Siena Jazz 2019.
Prende parte a varie formazioni, dal duo alla big band, come cantante, band leader, compositrice e arrangiatrice, esibendosi in vari contesti nazionali ed internazionali come il Casalini Jazz Nights 2019, il Budapest Jazz Club e l’Istituto di Cultura Italiana Budapest.
Nel 2019 da vita al progetto UnderSee con cui registra il suo primo disco di composizioni originali, uscito per Emme Record Label il 30 dicembre 2020.

Conosciamo meglio Sara facendole qualche domanda.

Raccontaci il tuo primo ricordo sulla musica
Uno dei miei primi ricordi risale a quando i miei genitori mi portarono ad un concerto jazz. Ricordo ancora la curiosità che avevo nell’ascoltare quel genere nuovo e così diverso, cercavo di capire se mi piaceva o meno. Finito il concerto ero davvero confusa e ricordo ancora che dissi ai miei che il suono della batteria mi inquietava (probabilmente quello dei piatti); mai avrei pensato che sarebbe diventato uno dei miei generi preferiti e di specializzarmi proprio in quello!

 Il brano che ti ha fatto avvicinare alla musica o al tuo strumento?
Quando ero piccola adoravo ascoltare mia madre suonare il piano ed il brano che mi catturava di più di tutto il suo repertorio era Clair de Lune di Debussy, tutt’ora uno dei miei brani preferiti.
Ricordo ancora bene le sensazioni delle prime volte che lo ascoltavo, l’emozione nel sentire questa musica meravigliosa che parte con un sussurro e si sviluppa in una cascata di note. Dopo quegli ascolti cominciai a pensare che la musica doveva far parte della mia vita perché non ne avrei mai potuto fare a meno.

Quando hai scelto di fare della musica la tua professione?
Credo che la mia non sia stata una scelta ma piuttosto un percorso che alla fine mi ha portata a scegliere la musica come professione. Finito il liceo mi sono iscritta al Conservatorio e a Lingue Moderne ma dopo un anno e mezzo ho deciso di dedicarmi solamente alla musica perché volevo mettere tutte le mie energie in quello. Da quel momento mi sono dedicata ai miei progetti musicali ed all’insegnamento e credo che non ci sia nulla di più bello di vivere delle proprie passioni.

 Cosa ti piace di più dell’insegnamento?
L’insegnamento è un contributo molto importante alla mia crescita personale, sia come musicista che come persona. Ogni allievo porta a galla una nuova sfida e penso non esista un approccio univoco all’insegnamento; per me la chiave è capire chi ho davanti e cercare il modo migliore per far interiorizzare la musica ad ogni allievo.
Vedo l’insegnamento come una cosa estremamente creativa e stimolante.

 Cosa consiglieresti a chi vuole approcciarsi alla musica?
Il mio consiglio è quello di essere sempre curiosi e di non fermarsi mai a quella che è la nostra zona di comfort. È bello sperimentare anche quello che non ci piace perché tante volte potremmo addirittura cambiare idea!

 I cinque dischi che hanno cambiato la tua vita:
You Must Believe in Spring – Bill Evans
Music For Large and Small Ensembles – Kenny Wheeler
Grace – Jeff Buckley
Vespertine – Bjork
E Clair de Lune di Debussy!

Sara Simionato insegna il venerdì.
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