Lee Colbert

canto moderno (Jazz/Pop)

Chi è Lee Colbert

Lee, (Leonore Goldberg) è nata a New York in una famiglia ebraica e cresciuta a Buenos Aires, dove ha studiato pianoforte, canto e composizione con Violeta Hemsy de Gainza e Susana Naidich, e alla Universidad Católica Argentina, diplomandosi al Berklee College of Music di Boston (USA) nel 1982. Trasferitasi in Italia, si è perfezionata in canto con i maestri Walter Blazer (New York), Antonia Brown e Massimo Sardi (Fiesole) e si è diplomata con Lucia Vinardi (Roma).
Ha partecipato a numerosi festival di musica contemporanea in Italia (Nuova Consonanza, Spazio Musica, Accademia Chigiana, ecc.) realizzando prime esecuzioni dei maestri Razzi, Bernardini/Berio, Laneri e di numerosi giovani compositori e realizzando registrazioni sia alla radio (RAI Radio Tre, Radio Svizzera Italiana, Radio Vaticana) che su disco (Wergo, Edipan, Ricordi/Fonit Cetra).
Si dedica inoltre al Jazz, al Pop, al Musical e alla musica popolare ed è stata docente alla Scuola Popolare di Musica di Testaccio (Roma) dal 1983 al 2000, dove tuttora tiene seminari e conferenze. Le materie insegnate alla SPMT includono Canto e Tecnica Vocale, Ear Training e il suo seminario di Storia degli Stili del Jazz Vocale (un corso particolare che combinava ascolto e conoscenza della cronologia del repertorio vocale con un approccio “hands-on” in cui i partecipanti mettevano in pratica tutti gli stili studiati). In anni più recenti, dopo il trasferimento a Milano, ha partecipato ad attività didattiche alla Civica Scuola di Musica di Corsico e nell’autunno del 2008 vi ha tenuto un seminario di tre mesi su IL MUSICAL AMERICANO e dove detta cattedra di Canto Moderno dal 2014, così come all Civica Scuola di Musica di Settimo Milanese dal 2017. Ha collaborato per la didattica vocale con l’associazione Messinscena di Corsico e col corso Minima Teatralia dell’associazione culturale La Scighera di Milano.
Privatamente, insegna Canto e fa Vocal Coaching da più di trent’anni.
Nella sua carriera di cantante ha toccato tanti stili musicali, dalla musica contemporanea al Jazz e il Pop, dalla cameristica alla musica popolare, dal tango argentino al repertorio Yiddish, Sefardita ed Israeliano, dalla chanson francese a Kurt Weill, dalla lirica al Musical, realizzando innumerevoli concerti in tutta Italia.
Dal 1996 fa parte della StageOrchestra di Moni Ovadia in qualità di cantante-attrice e arrangiatrice, partecipando come co-protagonista a quasi tutte le creazioni di Ovadia da quell’anno in poi, incluso “Shylock – Il mercante di Venezia in prova” che ha debuttato nell’estate del 2009 al Teatro Romano di Verona nell’ambito del festival shakespeariano e di cui la seconda stagione di tournée si è conclusa a marzo del 2011.
Realizza concerti con la pianista Lorena Portalupi ed è la voce dell’ Adar Project di Andrea Gottfried col clarinettista Anton Dressler e il mandolinista Avi Avital. Inoltre, collabora col compositore e pianista Corrado Fantoni nell ambito del suo “Tzemach Niggun Project” e col duo clarinetto-organetto di Paolo Rocca e Fiore Benigni in qualità di cantante ospite.
Col collaboratore di sempre, il pianista Paolo Cintio, e con il polistrumentista Gabriele Coen, si esibisce in trio dal 2016, presentendo concerti a tematica ebraica (Yiddish&Jazz, Giornata della Memoria, ecc.).
A gennaio del 2017 ha partecipato al Concerto per il Giorno della Memoria trasmesso in diretta dalla Sala Sinopoli dell’Auditorium Parco della Musica in Roma da Rai 5 TV, insieme a Peppe Servillo, Miriam Fuks e Fabrizio Bosso.
E’ del 2019 la ripresa del musical “Il Violinista sul Tetto” al Teatro Nuovo di Milano, che la vede ancora co-protagonista nel ruolo della moglie Golde accanto a Moni Ovadia nei panni di Tewye il lattaio.
Nella primavera del 1999 è stato pubblicato il suo primo CD solista, “Reyzele”, prodotto da Moni Ovadia (Sensible Records). Il suo secondo CD, “Zumertsayt” (Zone di Musica), è del 2005.

Conosciamo meglio Lee facendole qualche domanda.

Raccontaci il tuo primo ricordo sulla musica
Mi si dice che cantavo nella culla ma il mio primo ricordo è di quando avevo tre o quattro anni e passavo quello che a me sembravano delle ore a cantare cose inventate da me, seduta sull’uscio di casa. Da molto piccola, ho avuto la fortuna di studiare con una delle pedagoghe musicali per l’infanzia più rispettate dell’Argentina, paese dove sono cresciuta. Quello che Violeta Hemsy de Gainza mi ha donato è un feeling e una comprensione della musica, un “input” si potrebbe dire, per il quale non smetterò mai di ringraziarla. Sono anche cresciuta con un papà fissato con Bach e una mamma che ascoltava di tutto da Billie Holiday a Frank Sinatra, passando per Pete Seeger e i Beatles. Non sarei la musicista che sono oggi senza di loro, Mi hanno esposto al meglio del meglio dalla più tenera età!

Il brano che ti ha fatto avvicinare alla musica o al tuo strumento?
The House of the Rising Sun interpretato da Joan Baez. Verso gli otto anni mi hanno regalato una chitarra ed è la prima canzone che ho imparato a cantare accompagnandomi.

Quando hai scelto di fare della musica la tua professione?
Appena finito il liceo, dopo aver flirtato brevissimamente con la matematica e la letteratura, mi sono iscritta al Conservatorio Municipale della città di Buenos Aires ed alla facoltà di musica dell’Universidad Católica Argentina. Poi, mi sono trasferita a Boston per studiare alla Berklee College of Music, dove mi sono laureata in Jazz Composition and Arranging. Non pensavo di fare la cantante! Ma quando mi sono trasferita in Italia, nel lontano 1982, tutti mi chiedevano di cantare, di interpretare le loro composizioni. Mi sono messa a studiare e, da allora, ho fatto del canto e il suo insegnamento la mia vita.

Cosa ti piace di più dell’insegnamento?
Insegno da più di 35 anni e non ha mai smesso di affascinarmi. Sono completamente affascinata dalla voce. Inoltre, ogni canzone è un mondo: l’interpretazione di un brano vocale è un viaggio senza limiti, diverso per ognuno! E poi, non smetto mai d’imparare dai miei allievi, mi insegnano a trovare soluzioni personalizzate per i loro problemi vocali, mi fanno conoscere nuovi repertori (specialmente i più giovani!) e il rapporto con loro è veramente prezioso.

Cosa consiglieresti a chi vuole approcciarsi alla musica?
L’apprendimento del canto ci apre alla conoscenza di noi stessi, del nostro respiro, di cosa vogliamo dire al mondo. Consiglio di non voler imitare nessuno, di trovare la propria strada vocale attraverso lo studio della tecnica (che sia per il proprio piacere o mirando alla professione) e, soprattutto, di metterci passione. E di non dimenticarsi che cantare implica fare musica con gli altri…e questa è una delle cose più divertenti ed appaganti che ci siano!

I cinque dischi che hanno cambiato la tua vita:
“La Passione secondo San Matteo” di J.S. Bach, suonato a loop da mio padre durante la mia intera infanzia ed adolescenza, in mille versioni.
“The Essential Billie Holiday: the Carnegie Hall Concert” di Billie Holiday
“Ella Fitzgerald Sings the Duke Ellington Songbook” di Ella Fitzgerald e Duke Ellington
“Blue” di Joni Mitchell
“Ópera do Malandro” di Chico Buarque

Lee Colbert insegna il martedì e il mercoledì.
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