Davide Cabiddu
pianoforte moderno (Jazz/Pop)
Chi è Davide Cabiddu
Davide inizia molto giovane la sua formazione musicale presso la scuola Free Sound di Milano. Parallelamente allo studio del pianoforte approfondisce lo studio della musica d’insieme con il Maestro Amedeo Bianchi e lo studio del ritmo con il Maestro Alessandro Lorenzetti.
Nel Settembre del 2014 inizia i corsi Civici di Jazz presso la scuola Civica di Milano“Claudio Abbado”. Sotto la guida dei Maestri Franco D’Andrea, Marco Vaggi, Marco Visconti Prasca, Claudio Fasoli, Enrico Intra intraprende il percorso che si conclude nel marzo 2018 con la tesi “Oscar Peterson: l’arte dell’arrangiamento perTrio” con la votazione di 110 su 110.
Durante questo periodo ha avuto la possibilità di condividere il palco del Piccolo Teatro Strehler e del Piccolo Teatro Studio Melato con la Civica Jazz Band e moltissimi ospiti tra cui Gegè Telesforo e Roberto Bonati.
Nel marzo 2016 registra presso lo studio di Gianluigi Fazio il pianoforte del singolo “Piccoli Miracoli” di Tiromancino.
Dal 2017 al 2020 insieme al Marco Betti Trio, si esibisce nei più prestigiosi jazz
club del nord Italia tra cui Jazz Club Torino, BlueNote di Milano, Garage Moulinski, The Craftsman ecc .
Nel novembre 2018 in occasione della Rassegna “JazzMi” suona con il chitarrista Nels Cline il chitarrista Simone Massaron e l’arrangiatore/direttore Michael Leonhart presso lo storico palco del Teatro dell’Arte di Milano
Nel maggio del 2019 collabora con Francesca Michielin alle registrazioni della colonna sonora del cortometraggio “A Cup of Coffee with Marylin”. Il
cortometraggio oltre ad essere arrivato come finalista in numerosi festival internazionali è stato insignito ai Nastri d’Argento come miglior cortometraggio 2020.
Nel 2020 realizza la colonna sonora del cortometraggio “La Bicicletta” del regista Nathan de Paz Habib.
Conosciamo meglio Davide facendogli qualche domanda.
Raccontaci il tuo primo ricordo sulla musica
Il mio primo ricordo legato alla musica è legato a mio padre. Ero molto piccolo e lui era amante dei Led Zeppelin e dei Rush. Ricordo che andavamo in giro per Milano a causa del suo lavoro ed io sempre fianco a lui in macchina a mimare in aria gli strumenti che suonavano dallo stereo o a cantare ogni canzone che sapevo ormai a memoria.
Il brano che ti ha fatto avvicinare alla musica o al tuo strumento?
Tarkus di Emerson Lake and Palmer.
Quando hai scelto di fare della musica la tua professione?
Al termine della scuola superiore, mi ero iscritto all’università, ad economia. Dopo 6 mesi ed un esame dato ho scelto di lasciare l’università e di dedicarmi anima e corpo alla musica.
Cosa ti piace di più dell’insegnamento?
Entrare in relazione con l’allievo è una delle cose secondo me più importanti e più stimolanti dell’attività didattica. Non penso che sia molto efficace proporre un programma rigido che non contempli la personalità e la storia di chi ho di fronte. Piuttosto, cercare di imparare nuovi modi o punti di vista con cui vedere un concetto per me è importante.
Cosa consiglieresti a chi vuole approcciarsi alla musica?
A chi vuole approcciarsi alla musica consiglierei di non mettersi fretta o di non porsi obbiettivi troppo lontani dalle proprie capacità, ciò crea scoraggiamento e dopo poco si associa alla musica qualcosa di faticoso e poco divertente.
Il gioco e il divertimento sono due condizioni necessarie affinché nel primo periodo e nei primi anni si possano imparare cose semplici (e fondamentali) con serenità.
I cinque dischi che hanno cambiato la tua vita:
Takin Off – Herbie Hancock
Letter from Home – Pat Metheny Group
Sgt. Pepper and the Lonely Hearts Club Band – The Beatles
Etudes Op. 10 – Chopin eseguito da Maurizio Pollini
Kind Of Blue – Miles Davis