Alessio Pacifico

batteria

Chi è Alessio Pacifico

Alessio Pacifico nasce a Roma il 9/11/1972, vive a Milano.
Inizia a suonare professionalmente nel 1995, dopo il servizio militare e presto le esperienze musicali lo portano a suonare in tutta Italia e anche all’estero. La grande passione per il jazz e gli studi compiuti lo spingono a frequentare in giovane età il mondo dei locali milanesi, purtroppo già in declino negli anni novanta, ma ancora ricco di personalità e grandi artisti. Dopo due anni come batterista della Civica Jazz Band di Enrico Intra, ha modo di suonare con Antonio Farao’ in trio e quartetto, potendo incontrare sul palco jazzisti come Franco Ambrosetti, Rick Margitza, Marco Vaggi. Negli anni seguenti collabora con tanti nomi, più o meno noti, tra cui Paolo Tomelleri, Gigi Cifarelli, Franco Cerri, Mario Rusca, Guido Manusardi, Ivan Segreto, Phil De Greg, Mary Setrakian, Avant Orchestra, Rossella Spinosa, Solisti Lombardi, Nuova Sinfonica Italiana, Mimmo Seccia, Alfredo Ferrario, Patrizia Conte, Bove & Limardi, Mike Tracy, Giuliano Cavicchi, Joy Garrison, Carlo Atti, Flavio Pirini, Rafael Didoni, Germano Lanzoni, Giangilberto Monti. 
Dal ’95 ad oggi partecipa a migliaia di concerti dividendosi tra Jazz Festivals, Teatri, Jazz Clubs, oltre che partecipazioni a trasmissioni televisive e radiofoniche: Quelli Che il Calcio, All Music, Premio Barocco, Diretta a Europa Radio, Radio Popolare. 
Significativa l’esperienza all’ estero: Singen Jazz Club, Hannover Messe (Germania), Brecon Jazz Festival, Bull’s Head (Gran Bretagna), Bar en Bias di Antibes, Eventi a Cannes (Francia), Bird’s Eye Jazz Club di Basilea, Roche Jazz Festival (Svizzera). Tour in Brasile (Minas Gerais) nel 2013. 
Nel 2004 parte la collaborazione con il bassista e compositore brasiliano Ricardo Moraes, da cui nasce un cd registrato dal vivo nel prestigioso Bird’ s Eye di Basilea che vede la partecipazione del pianista Davide Logiri e di Tullio Ricci al sax tenore.
Sempre in quell’anno incide Porta Vagnu, del cantautore siciliano Ivan Segreto, Cd prodotto da Sony Music, con conseguente tour che porta il gruppo praticamente in tutte le regioni italiane, da Lecce a Palermo, Siracusa, Firenze, Roma, Caserta, Torino, Piacenza, Siena, Bari. 
Del 2007 il tour teatrale con la Band The Rooney che affianca i due attori e cabarettisti Andrea Bove e Enzo Limardi, per lo spettacolo scritto da Enzo Jannacci, Sud-Reale.
Ancora nel 2007, inizia a collaborare con la formazione da camera I Solisti Lombardi, facente capo alla compositrice Rossella Spinosa e diretta dal M° Alessandro Calcagnile, che propone musiche originali composte dalla stessa Spinosa, pensate e composte direttamente sulle pellicole d’epoca prevalentemente di Buster Keaton e Charlie Chaplin, ma anche di Stan Laurel e Oliver Hardy. Questi lavori vedono Alessio impegnato al drum set tradizionale, arricchito dall’aggiunta di strumenti appartenenti alla tradizione della musica classica.  Gli spettacoli dei Solisti Lombardi incrociano il palco con artisti quali I Pali e Dispari, Moni Ovadia, Paolo Rossi. Nel 2013 compie un tour di due settimane in Brasile, con il Collettivo Jazz Milano, nelle città di Araxa, Uberlandia e Uberaba.
Molto attivo anche dal punto di vista discografico, prende parte a più di 40 incisioni, tra le quali: Italian Club Graffiti (Civica Jazz Band 1997), Ah Uhm Festival volume 1 e 2 (2000/2001), Ravanello Pallido (Colonna Sonora RTI 2001), Altri Porti, Mottetti, Conversation with Africa, Tricercando, Un Soffio Soltanto (Gianmario Liuni dal 2002 al 2006 Splasch e Advice Music), Porta Vagnu (Ivan Segreto Sony 2004), Milano dove vai? (Piero Mazzarella Map 2008), Let’s Ring (Marco Fior Avant Orchestra 2014). Tempi Strani (Giangilberto Monti Sony Music 2020).
Dedito anche all’insegnamento, dal 2004 insegna batteria presso la Scuola Civica di Corsico e dal 2017 presso la Scuola di Musica Bill Evans di Settimo Milanese.

Conosciamo meglio Alessio facendogli qualche domanda.

Raccontaci il tuo primo ricordo sulla musica.
Il mio primo ricordo risale all’età di 3 o 4 anni. C’era un pianoforte verticale in casa, a noleggio, io passavo ore a schiacciare i tasti, cosi…. a caso…e ogni tanto dicevo: “ecco altre 100 ore di concerto del Maestro Gallinucci…!” e continuavo…

Il brano che ti ha fatto avvicinare alla musica o al tuo strumento?
Alla musica non lo so, forse “Si viaggiare” di Lucio Battisti, perché passava molto in radio, nei primi anni 70.
Al mio strumento “E allora e allora” e“Andamento Lento” di Tullio de Piscopo e il suo intro di rototom che imparai a orecchio e memorizzai. Da quel giorno ho voluto suonare la batteria, come forse è successo a tanti ragazzini della mia generazione, impressionati dal carisma e dalla bravura di quel grande Artista e Musicista che è Tullio De Piscopo. Prima di questo episodio “suonacchiavo” la tastiera e tiravo giù a orecchio gli accordi di alcune canzoni, soprattutto di Pino Daniele.

Quando hai scelto di fare della musica la tua professione?
Il sogno l’ho avuto da subito, appena dopo essermi appassionato alla batteria, ma ho pensato che fosse realizzabile intorno ai 20, 21 anni, appena prima della partenza per il Servizio Militare.

Cosa ti piace di più dell’insegnamento?
Il fatto di trasmettere qualcosa all’allievo, chiunque sia e qualsiasi età abbia. Poterlo aiutare a raggiungere passo dopo passo, qualcosa che sente di amare. Chiaramente per fare questo, personalizzo tantissimo il modo in cui insegno. Ognuno è diverso e ognuno apprende in maniera diversa. E’ una sfida affascinante, spesso impegnativa e difficile. Più difficile quando, paradossalmente, chi studia sembra non avere una vera e grande passione, magari per una scelta sbagliata o perché il motivo per cui si iscrive è un altro. Penso di dare tanto, ma chiedo prima di tutto rispetto e educazione, mai scontati, poi umiltà e fiducia. A mio parere tutto ciò, conta più della cosiddetta predisposizione naturale, per imparare e crescere.

Cosa consiglieresti a chi vuole approcciarsi alla musica?
Di sentire dentro di se l’amore per la Musica, chiedersi prima se è qualcosa per cui abbiamo una profonda passione. Di conseguenza cercare la gioia e il divertimento nello studio e nel suonare. Questo vale per qualsiasi livello e obbiettivo. Poi di seguire un programma con un minimo di continuità e disciplina, suonare con gli altri prima ancora di essere bravi, fare un gruppo, frequentare amici che suonano con cui condividere e divertirsi. Ma senza un minimo di impegno, i risultati arrivano molto lentamente o non arrivano, quindi cercare di studiare e capire come farlo con gioia e divertimento…si può! Seguire i consigli di chi è più avanti e del proprio insegnante. Comprare cd e Vinili e non solo musica digitale, andare a vedere e ascoltare musica dal vivo, importantissimo!

I cinque dischi che hanno cambiato la tua vita:
Sono troppi, non riesco a scegliere, comunque:

1) Un disco di Earl Klugh del 1979: “Heart String”
2) “Brother to Brother” del 1978 di Gino Vannelli
3) “The Big Beat” dei Jazz Messengers di Art Blakey (1961)
4) “Vai mo” di Pino Daniele (1981). Ma anche tutti gli altri suoi dischi dal ‘76 al ‘90
5) “Standard Live” di Keith Jarret (1985)

…e tantissimi altri…

Alessio Pacifico insegna il giovedì.
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